Saturday, November 16, 2013

Agricoltura e prodotti tipici: l'entusiasmo per la terra e i suoi doni preziosi!

        La bontà  della natura abruzzese più genuina


Sara, Stefano e Lorenzo sono tre giovani che hanno creato

Sara e Stefano

Mela Limoncella

 l 
l'Emporio Sostenibile. Entusiasti di ogni prodotto che il loro stand mostra, di certo questa è forse la più grande carrellata di prodotti tipici abruzzesi. "Promuoviamo prodotti della nostra zona" inizia a dire Sara . Ci mostra la patata viola tipica della Marsica. 


Mai vista prima...Fa impressione. All'inizio pensiamo a un prodotto nuovo. Una di quelle diavolerie che ogni tanto inventano.



 "No no, stia tranquilla. È Antichissima. Non proprio la più  

popolare perché ha una resa bassa. Il problema è che seminando anche tanti bulbi alla fine nasceranno sempre poche patate. Però è gustosa".

Il grano di Solina invece, è un altro prodotto tipico del posto. "Adattissimo -spiega Sara - per fare pane, pasta. La nostra località è situata a 700-1000 metri e così è l'ideale per questo tipo di grano". Una notizia non da poco: "Il grano di Solina non ha bisogno di pesticidi perché resistentissimo ai climi rigidi". Costa  però più degli altri perché spiega Sara "Non è nuovamente un prodotto a altissima resa, quindi un chilo di farina può arrivare a costare 2 euro e 50". Come al solito, se l'economia lavora con logiche di profitto un grano così delizioso rimarrà di nicchia. L'agricoltura ci vien fatto di pensare andrebbe...ripensata anche per dare una sferzata di energia positiva a un ambiente stremato. Nostre idee.


Una specificità del Parco Nazionale d'Abruzzo sono le mele limoncelle, le annurche, le deliziose che i ragazzi, entusiasti, esibiscono con profondo orgoglio per la loro terra.

Parliamo del pane. "Sa? Noi siamo sempre preoccupati quando andiamo via da casa perché non riusciamo mai a ritrovarci con tutti gli altri pani del resto d'Italia. Noi mangiamo solo pane con patate infatti".

Ha la stessa lavorazione del pane normale?

"Sì non cambia la procedura e rimane morbido per 7-8 giorni. Un altro pane che consumiamo è quello con il lievito madre che può arrivare a restare morbido venti giorni. Volevamo portarlo ma la preparazione è lunga, la vita frenetica e stavolta non abbiamo fatto a tempo".

Il miele invece viene ricavato dalla santoreggia una pianta e un fiore che non cresce sempre negli stessi luoghi. "Così, racconta Sara, questa la nostra è apicoltura nomade. I produttori di miele seguono i fuori e spostano le arnie dove sono i fiori". Un'immagine bellissima

Una ricetta che i ragazzi hanno inventato: "Crema di nocciole e 
 
miele. Il Nocciolmiele. Lo senta, andiamo su, con un pò di pane, è squisito". 
Hanno ragione!

                                                               Anna Maria Polidori



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