Sunday, October 20, 2013

Un Paradiso "infernale" l'ultimo romanzo di C.J.Box


Edizioni Mondolibri
 


 Un libro che fa riflettere. Sulla crudeltà dei tempi moderni, sulla spietatezza delle azioni umane, sulla scarsa considerazione, per ogni forma di vita umana grande o piccola che sia. Questo è l'ultimo romanzo di C.J. Box,  "Un angolo di Paradiso". 

Un inferno popolato da esseri umani spregevoli e crudeli, dove i buoni riescono a vincere ma con una vittoria parziale e dove il mondo appare essere un'isola assai pericolosa e tenebrosa.

Tutto ha inizio in una bella giornata di sole e in una località dell'Idaho del Nord dove tutti si conoscono e dove vive gente che ha ranches, diverse attività agricole. Il centro è piccolo. Una realtà solida, vera, concreta. Una comunità dove il controllo sociale è altissimo e dove in un battibaleno le notizie raggiungono gli angoli più sparuti del territorio.

Come succede spesso, quando un luogo è bello, viene scelto inoltre da gente che arriva dalla città o da Stati vicini dopo una vita trascorsa lavorarando sodo. Ci riferiamo a ex-poliziotti del distretto di Los Angeles. Godere la pensione in un posto ameno e lontano da crimini e omicidi, una goduria, dopo averne viste di cotte e di crude per tanti anni. E che crimini certi poliziotti hanno visto! Impossibile a fine giornata raccontarli ai cari una volta a casa tanto per chiacchierare e spiegare come è andato il lavoro. Troppo brutti, abominevoli.

La famiglia Taylor è la grande protagonista del romanzo. La mamma dei due piccini di questa storia, Monica è sempre stata un tipo che con gli uomini non ci ha mai capito una cispa. Ha inanellato sin dall'adolescenza un fallimento sentimentale dopo l'altro. Lo stesso vale per il ragazzone corpulento e con poco cervello che si ritrova accanto al letto una mattina, Tom Boyd, quello dell' UPS.

Se lo ripete sempre: deve scegliere un uomo pensando prima di tutto ai figli. Invece poi, immancabilmente un complimento la "compera" e ricade nel perenne tranello di storie sentimentali senza futuro, dove questi uomini sono interessati solo ad andare a letto con lei senza voler costruire niente di solido né con lei né soprattutto con i suoi figli, la priorità assoluta. Alla lunga un copione stancante e frustrante.

I due piccoli Annie e William sono il frutto di due relazioni diverse. William ama la pesca e ha chiesto a Tom di accompagnarcelo un giorno. A quell'uomo non importa niente di William adesso che ha "pescato" la madre e così Annie s'organizza. Sottraggono la canna da pesca all'uomo e vanno da soli in un fiumiciattolo per tentare l'ebbrezza dell'esperienza.

Non fanno manco a tempo ad arrivare quando notano un SUV bianco e accanto quattro persone, una delle quali viene freddata senza troppi complimenti con tre colpi di pistola.

Già di per sé solo quei fotogrammi basterebbero e avanzerebbero per rendere infelici, spaventati, confusi e disorientati sul significato di vita e morte due piccini.  Metteteci poi che questi uomini privi di scrupoli vedono i bambini come i bambini vedono gli assassini...Panico allo stato puro. Quelli non sono dei gentiluomini pensano Annie e William. Urge...Darsela a gambe il prima possibile.

Sapete perché? Perché intanto i tre uomini li stanno rincorrendo. Per ucciderli. E, guarda caso sono tre ex-poliziotti.

Intanto i piccoli incontrano un tizio su un'auto rossa, un altro ex poliziotto sempre di Los Angeles, tale Oscar Swann, altra breve relazione sentimentale fallimentare della loro mamma (sic!) di cui però i bambini conservano un buon ricordo. Oscar Swann incontrerà perfino i tre assassini sul loro SUV bianco. Verrà fermato dai tre assassini ma tacerà che ha i bimbi a bordo....I bimbi raccontano tutta la storia all'uomo che intanto li porta a casa sua.

Per fortuna Annie comprende. A casa di quell'uomo capisce. Se non se la danno a gambe levate un'altra volta, moriranno. Che bella foto quella che vede entrando in camera del signor Swann.

 Con lui, sorridente, nella foto ci sono tutti gli altri brutti figuri che stanno tentando di seminare.  Incluso quello morto. Tutti insieme allegramente. Via via.... Annie comprende.

Oscar Swann sebbene non sappia  ancora come sia complice con quei tre mostri, deve aver orchestrato tante brutte cose con loro. Se non se ne vanno via subito avranno una vita breve.

I bambini tornano a scappare.

Monica, la mamma dei bambini comincia a preoccuparsi dal primo pomeriggio del giorno della scomparsa quando non li vede rincasare mentre Tom Boyd scaricato dalla donna senza troppi complimenti e va a ubriacarsi la sera in un bar. Che sfortuna. Lì incontra i tre assassini. Newkirk, il più "debole", soffre spesso di nausea e mal di stomaco, Singer, lo spietato del gruppo "tranquilli penso tutto a io" e Gonzales, quello delle torture.

Ormai la voce che i bambini sono dispersi è eclatante. Lo sceriffo ha organizzato una task force con quattro validi ex-poliziotti di Los Angeles. Indovinate un pò chi? Ma sì, loro: gli assassini! Si sino offerti volontari. Come rifiutare?

Swann dovrà sorvegliare la mamma di Annie e William e le chiamate che riceverà.

Gli altri tre capire se arrivano segnalazioni dal quartier generale dello sceriffo. Il povero sceriffo eletto con solo il 51% di consensi vive in una condizione allucinata questi giorni di attesa, non riuscendo a tirare fuori un ragno da un buco e fidandosi ciecamente degli ex-poliziotti. Delega a altri ruoli e competenze che per prime spettano a lui convinto che gli ex-colleghi di Los Angeles possano saperla più lunga e abbiano più esperienza.

In condizioni normali sicuramente questo è vero perché in una grande città i casi criminali che normalmente vengono svolti e risolti non hanno paragone con quelli di un piccolo centro dove i grattacapi sono pochi e gestibili senza dover per forza avere acutissime doti investigative e essere Sherlock Holmes. Purtroppo in questo caso i personaggi negativi del libro sono però alquanto pericolosi e tutto vogliono tranne che trovare la verità.  Che andrebbe contro i loro interessi privati.

In quegli stessi istanti in cui i bambini scappano di nuovo via da un altro orco arriva da Los Angeles presso questo luogo meraviglioso, ridente e assai pacifico e dove non succede mai nulla di male, un poliziotto, Villatoro, innocuo e innocente.

Mai sparato un colpo di pistola se non al tiro a segno, fresco di pensione ma con un vecchio caso cui vuol scrivere la parola: "archiviazione". La sottrazione di qualcosa come tredici milioni di dollari in scommesse presso un ippodromo di Los Angeles. Un grande furto. Con tanto di assassinio.


Una storia complessa e insoluta che aveva visto riciclaggio di denaro sporco e un omicidio. Parte della banconote "sporche" del taglio di 100 dollari erano convolate presso la banca del paese gestita da Jim Hearne.

Villatoro si reca subito da lui e Hearne non nega ma non può nemmeno ammettere per privacy.

Chiede però di vedere un mandato dello sceriffo per permettere al poliziotto di effettuare le verifiche. Poi una volta che Villatoro se ne va pensa a che casino ha combinato a dar retta a quell'ex poliziotto, Singer che l'ha messo in un mare di guai. Jim Hearne è un uomo che possiamo classificare come "onesto" nella disonestà. La sua colpa è stata quella di aver voluto dare un carico maggiore di liquidità alla struttura. Così facendo capisce di essersi messo in un grosso guaio.

Una brutta gatta da pelare.

E che dire di Rawlins e del suo ranch? Jim è amico con Jess eppure la struttura non va bene e il direttore è costretto a suggerire a Jess un ridimensionamento.

Il ranch va venduto, dismesso o spezzettato. Dire queste cose a un vecchio amico è dura. E quante cose ha taciuto per segreto professionale Jim al suo amico? Tante. È un direttore di banca. Non può fare altrimenti.

Intanto i bambini riescono a raggiungere il fienile di Jess Rawlins dove costruiscono una sorta di fortino inespugnabile con forcone e falce.

Jess Rawlins scopre i due nascosti nel suo fienile. Tentano di ferirlo. Hanno paura che anche lui gli faccia del male.....

Villatoro intanto conosce Jess Rawlings in paese. I due si mettono in contatto.


Un'escalation dietro l'altra di colpi di scena, omicidi, indagini mal gestite. ..Non posso continuare per non svelare troppo.


Mi è piaciuto molto lo stile narrativo di C.J.Box.

Da incanto le descrizioni paesaggistiche. Ogni persona è "sbocciata" tra le sue parole con descrizioni  minute e dettagliate dal vestiario al carattere.  Le ottime caratterizzazioni così come le descrizioni hanno spesso de-stressato la mente da una lettura sennò alquanto dura.

Il finale è tachicardico ma ve lo gusterete tutto.

Con una speranza: che questi libri rimangano sempre e solo lavoro di fantasia e che la realtà non conosca mai situazioni bestiali come quelle vissute dai personaggi di questo libro.


Anna Maria Polidori

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